Già dalla copertina si intuisce che il messaggio è subito racconto. I viaggi consapevoli in questi due libri mi hanno entusiasmata e mi hanno proiettata nel mondo di Giovanni Delvò, che ama la sua scrittura come Respiro dell’Anima, e lo ringrazio. Il suo cammino si distende fra disagi quotidiani, ricordi sbiaditi che riprendono colore, incontri casuali, scritti con speciale ironia senza perdere il giusto equilibrio, la giusta saggezza del momento, fra sorriso e malinconia. Indagando fra le pieghe delle sillabe, le prospettive letterarie si dilatano, concedendomi un giusto silenzio per assaporare il dettaglio. Sentimenti traditi. Pensieri intossicati. Ma quanta vita! Destini che si incrociano per un breve tratto di strada o per tutta un’esistenza. Le Storie di Giovanni infondono una particolare attenzione della memoria che mi ha fatto ricordare i miei passi, rimandandomi a episodi vissuti o a persone incontrate. Beh, quello che state intraprendendo sarà un cammino che sa di buono, sa di vita, narrata nello stile unico del nostro Autore. Senza facili ipocrisie, senza nessuna censura, con maestria, Giovanni ci conduce davanti a uno specchio, ogni racconto è un piccolo grande volteggio che scopre una nuova luce e le visioni nella lettura si accordano perfettamente alle emozioni che ogni lettore scoprirà. Come in una tela si scoprono piano piano trama e ordito, così i vuoti e pieni, il bianco e nero di C’era il vuoto tutt’intorno creano destini e incrociano strade diverse, mentre gli sguardi rivedono vecchie memorie con occhi nuovi. Giovanni Delvò racconta, in una liturgia di vita, i suoi personaggi, li ama profondamente, e ogni lettore, come se mischiasse un mazzo di carte, sceglierà a sua volta il giusto pensiero che gli appartiene, in un vento che soffia gelido o nel profumo del bosco che regala Bellezza o ancora in riva al sapore estivo del mare. Ad ognuno la sua giusta visione. Maria Cristina Del Torchio
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