C’è chi fa l’artista e chi è un artista. Dopo aver letto “Il buon vino si vede dal tappo” di Mauro Salvi, da uomo pieno di dubbi e infinite incertezze, ora una certezza ce l’ho: Mauro è un artista a tutto tondo. La sua autobiografia è un mondo. Dove il ricordo si fonde con l’infinito. Dove tutto si muove sui fogli di carta con frenetico realismo sognante e che fa sognare. Uno scrittore con un piede per terra e l’altro che prende a calci le nuvole. E le prende a calci con dolcezza. Da uomo che sa guardare se stesso senza bisogno di uno specchio. Questo libro è un viaggio che passa con disinvoltura da un tuareg, al letto della nonna che sa di lavanda e naftalina. Dalla campagna al mare. Fino ad arrivare in una casa sperduta tra i boschi. Dalle passanti ad un amore iniziato da una sigaretta e catapultato nel per sempre.
La vita di un artista è un viaggio interminabile. La memoria gli fa disegnare momenti e luoghi, reali o della mente, con lucidità e poesia. Mauro Salvi, nella sua autobiografia, ha spietatamente e dolcemente percorso i suoi anni con meticoloso amore. La sua è una navigazione a vista che passa nell’immenso. Questo libro sa di buono. Sa di arte. Sa di un uomo che fa l’uomo. Dalla prima all’ultima riga. Non amo paragonare uno scrittore ad un altro scrittore. E non lo farò. Soprattutto perché Salvi è unico nel suo modo di accarezzare e prendere a sberle i fogli di carta. E l’unicità appartiene ai grandi artisti. Mauro lo è. Ho pianto e vissuto molte sue pagine. In quel processo di immedesimazione che coglie il lettore. Ho viaggiato con lui. Ho sbagliato con lui. Ho amato con lui la sua Cristina alla quale Mauro chiede dopo pochi attimi che la conosce: “Andiamo a vivere insieme?”. E lei dice sì. Tanti sono i percorsi della vita che mi legano alla vita di Mauro Salvi. Percorsi adultamente bambini. O bambinescamente adulti. Fate voi. E poi bisogna per forza definire una persona? No. Per quanto mi riguarda. ‘Il sole ha rubato i colori alla coda del gallo’. Queste sono le parole con le quali Mauro inizia il suo bellissimo libro. E se il sole ha rubato i colori alla coda del gallo… Mauro Salvi non è il sole. Perché di colori non ne ha mai rubati, ma ne ha inventati di nuovi. (Prefazione di Enrico Nascimbeni)
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